Lo Stato non può infatti condannare la soppressione della vita di un essere umano da parte di un altro essere umano e poi praticarla, nei fatti. Correttamente nel caso in esame i giudici hanno ritenuto la responsabilità dell'imputata, posto che la stessa impar aveva individuato le linee guida da applicare https://socialioapp.com/story3873612/un-imparcial-vista-de-rapine